Mi piacciono molto i libri e sono, fin da bambina, una appassionata lettrice.
Sono affascinata dalla luce che i libri emanano, in quanto dispensatori di radiosa conoscenza, attraverso la bellezza stilistica che sprigionano dall'uso preciso e raffinato della sintassi e del lessico. Sono innamorata dei libri, perché raccontano storie, trasportando il quotidiano da un mondo ordinario in una dimensione universale.
Nel corso degli anni, leggendo diversi tipologie di libri - dai romanzi alla saggistica, dai libri scolastici ai libri di ricerca e approfondimento - sempre più si è fatta strada in me la convinzione che ognuno di essi, unico nella sua particolarità, parlasse un poco anche di me, della mia ricerca interiore, del mio percorso cognitivo, della mia esistenza nel mondo. A poco a poco, nei personaggi, nei luoghi e nel tempo di quelle storie ho visto proiettata me stessa e ho preso qualcosa di loro per me, inaugurando un legame reale e immaginario che tenesse in comunicazione il dentro e il fuori, l'immobilità e il cambiamento, l'eterna finzione e l'essere quotidiano.
Nel mio lavoro di docente privato e di counselor a mediazione artistica, il libro è uno dei mezzi espressivi centrali della mia ricerca, perché nella relazione con l'altro essi hanno il dono di comunicare attraverso parole comprensibili,
secondo il vissuto e la storia che ognuno di noi può leggervi dentro.
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