lunedì 7 marzo 2022

Un sogno


Scorre il giorno nell'ossessione di certi pensieri,

non alzo lo sguardo al cielo 

e la luna ieri sera era uno spicchio splendente di luce.

E' la paura che costringe le gambe a paralizzarsi e tiene avvinghiate le caviglie al suolo, come legate da fili di melma appiccicosa. 

Guardo a terra. Un acquitrinio ai miei piedi. 

L'acqua stagnante e putrida mi riflette un'immagine di me scapigliata.

Sono già nell'abisso, scendo in un lago gelato e lurido, dove si specchia ciò che di me non voglio guardare. 

Sono bloccata.

La mente parla, parla, parla. 

Le energie vengono meno.

Risalire mi costa fatica.

Rimango fissa sulla discesa ripida.

Confessioni di me stessa al cospetto unicamente di me.

Autentica verità che si svela mostrando il suo volto butterato di livide pustole.

Con una spugna cerco di toglierle via.

Certi vuoti rimangono, insieme al silenzio dei morti, che esigono rispetto. 


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