Scavando dentro me,
setaccio nei flussi di energie e di pensieri
lasciati e dimenticati dietro rocce pungenti e ruvide.
Tali rocce fanno strane apparizioni nei miei sogni
e io immagino di coglierle come fossero erbe selvatiche
nate spontanee nella terra che è di tutti.
Amo quando il sole ne illumina i colori
e temo il vento che soffia e spinge
e strappa via le radici più deboli.
Hai mai sentito in bocca il sapore del quassio,
aspro, amaro,
essenza che il mio palato rifugge,
sembra un pescatore taciturno
fermo al bordo di un fiume popolato di aironi.
Hai mai provato a mitigare la sua acidità con la camomilla
dai bianchi piccoli fiori
che odora di miele e di casa.
Odorare.
Annusare.
Inebriarsi.
Entrare nello spirito.
Viviamo entro un un viaggio di sensoriale cognitività.
30/8/2021
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