Stamattina camminavo per Via di Monte Testaccio e Roma mi entrava nei polmoni.
Guardavo le case diroccate, i locali che non esistono più e di cui rimane solo la recinzione.
Sentivo la forza di quel vedere, allegoria di una città che sta cambiando, metafora di un microcosmo che racchiude tutti gli altri mondi al di là dei confini fisici, terrestri, visibili.
Ho provato forte angoscia e desolante frustrazione.
Poi, in uno spazio brevissimo di tempo, un galletto ha cominciato a cantare e quel suono nasale e di gola ha evocato una reminescenza che ha spruzzato di nostalgia il panorama intorno.
Mi sono fermata e ho scritto.
La scrittura avviene semplicemente, anche solo attraverso uno sguardo. Ed è meraviglioso, incessante. E' una comunicazione, una meravigliosa indagine nella memoria tra passato, presente e futuro. E' verifica dentro di me, nella quale mi presento unicamente con la mia verità. E in questa verità c'è tutto il mondo e io so che devo attenermi a ciò che sento e al coraggio di incarnare il mio sogno.
E' questo per me uno dei segreti preziosi della scrittura: un'autentica risorsa chiarificatrice.
Nessun commento:
Posta un commento