Ho provato a descrivere la profondità del Mare
e ho avuto visioni di Infinito,
che il cuore reca dentro silenziose.
Una immagine adesso mi accompagna
- il posto del Mare -
ed è di acqua fresca e cristallina.
In basso, a ridosso di roccia lavica,
là dove si siede la luna quando affianca il sole,lì è lo spazio di quel Mare.Qui ha inizio il cerchio sacro che non si spezza.
E ora, mentre cammino, ho già lasciato tutto alle mie spalle
per quel Mare.
Nessuno può essere compreso senza un linguaggio che possa essere sentito.
E' come la perfezione di certa musica che cambia qualcosa nella coscienza del Mondo.
Ha a che fare con qualcosa di sacro.
E' un tamburo che evoca spiriti,
è possessione;è perdere se stessi in un istante senza tempo,
dare corpo all'altro e tornare se stessi.
E allora il punto è fino a dove sento questa musica adesso,
attraverso quale organo è scesa dentro a pervadermi
di quel profondo benessere
che solo quel Mare mi può evocare.
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