L'opera d'arte è un dono, una lanterna dalla luce
tremula che illumina il cammino sdrucciolevole.
Oggi, al termine del percorso del Master in
ArtCounseling, ho compreso profondamente quanto l'arte - in ogni sua forma -
sia un canale trasformativo, un canale di ricongiungimento profondo con la
propria essenza, con lo spirito arcaico che pulsa dentro di noi.
Mi piace immaginare il Counselor come un artigiano che
mette le mani in pasta e un artista, intermediario tra il prodotto artistico e
il mondo, colui che instaura un dialogo continuo tra la realtà sensibile e il
mondo invisibile, dove convivono ispirazione e ricerca interiore.
Attraverso la sua capacità di ascoltare il Counselor
restituisce al Cliente, al tempo stesso, il vissuto emotivo narrato e il
proprio atto volontario di esserci
autenticamente con attenzione, sensibilità e intelligenza.
E durante il processo, nei prodotti artistici creati
all’interno della relazione, si snoda la terza dimensione, quella legata al non
verbale, al gioco tra le persone coinvolte.
Tale esperienza viene resa possibile
da uno spazio protetto e rassicurante, che possa contenere, sostenere e
facilitare, senza rinunciare a un'atmosfera giocosa e priva di giudizio.
Il Counselor è parte integrante di
questo luogo: è dentro il gioco, è un supervisore che ascolta e stimola.
La produzione artistica non avviene
in completa solitudine: è coinvolta una relazione tra due persone e,
nell’ambito di tale alleanza, la propria creazione viene osservata e discussa.
Gli
eventi si collegano grazie alle storie. E la vita è fatta di storie. E le
astrazioni della vita diventano concrete attraverso le storie. Ciascuno di noi
ha delle convinzioni e dei valori che determinano dei comportamenti. E i
comportamenti contribuiscono a creare delle storie.
Durante
il mio percorso ho compreso come sia fondamentale fare sempre in modo che il
nostro interlocutore si accorga che stiamo ascoltando. E ciò avviene
immediatamente nel contatto, attraverso soprattutto la postura, il contatto
visivo, la gestualità; e se tale contatto avviene nel modo giusto allora
diventa alchimia, magia.
Cambiare
è mettersi in viaggio.
Alla fine del coraggioso attraversamento, sconfinato e misterioso,
si apre l'orizzonte dell'inedito creativo, l’alchimia di mille possibili
trasformazioni.
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